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Il mondo degli allarmi domestici nel corso del tempo si è decisamente evoluto con l’obiettivo di risolvere alcune problematiche connesse ai sistemi di vecchia generazione. Tra le sfide più ardue affrontate ci sono quelle del falso allarme e del pronto intervento. Queste sfide, oggi sono state superate grazie all’introduzione dell’allarme collegato al servizio di vigilanza.
Se ti stai chiedendo cos’è e come funziona un antifurto collegato ad un Istituto di Vigilanza, non perderti nemmeno una riga di questo articolo. Vedremo infatti nel dettaglio i seguenti argomenti:
Sommario
CHE COS’È L’ALLARME COLLEGATO A SERVIZIO DI VIGILANZA
L’ultimo upgrade tecnologico dei sistemi di allarme è sicuramente quello che più di tutti rende efficace la protezione dei nostri immobili. Sono gli impianti di ultima generazione connessi a servizi di vigilanza.
Per allarme collegato con la Vigilanza si intende l’allarme monitorato. Ovvero connesso alla Centrale Operativa di un Istituto di Vigilanza Privata che monitora gli scatti di allarme in tempo reale e interviene quando necessario.
Affiancare alla tecnologia dell’allarme l’intervento umano di professionisti del settore, le Guardie Giurate, assicura un soccorso immediato ed elimina il problema dei falsi allarmi. Infatti, la vigilanza, una volta ricevuto il segnale di tentata effrazione, verifica in tempo reale quanto sta accadendo e interviene solo quando necessario. È bene inoltre ricordare che tali Istituti di Vigilanza sono operativi 24 ore su 24.
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COME FUNZIONA UN ALLARME COLLEGATO CON LA VIGILANZA
Vediamo ora in breve il funzionamento tipico di un allarme collegato con la vigilanza in tre punti:
- Quando i sensori in casa o in negozio del cliente rilevano un movimento, inviano immediatamente il segnale alla Centrale Operativa.
- Insieme al segnale, i migliori allarmi con collegamento alla vigilanza dotati di microfono e fotocamera, inviano alla Centrale Operativa anche le immagini e l’audio dell’evento.
- La Centrale Operativa controlla le immagini e l’audio effettuando la doppia verifica del segnale di allarme necessaria per legge per allertare le Forze dell’Ordine. Elimina così i falsi allarmi e chiama le Forze dell’Ordine o i servizi di emergenza solo quando necessario.
Nel prossimo paragrafo vediamo come funziona un allarme collegato ad una Centrale Operativa con un esempio pratico.
UN ESEMPIO DI ANTIFURTO COLLEGATO ALLA CENTRALE OPERATIVA
Chi fa del collegamento alla Centrale Operativa il suo punto forte è senza dubbio Verisure, azienda leader nel settore dell’Alta Sicurezza e degli impianti di allarme per case ed attività commerciali.
Gli impianti di sicurezza Verisure si basano su una tecnologia avanzata dei componenti affiancata dalla vigilanza 24 ore su 24 della Centrale Operativa. La Centrale Operativa Verisure ha il compito di:
- Verificare in tempo reale quanto accade nella nostra proprietà in caso di scatto di allarme attraverso le immagini e l’audio. Determina così se si sta compiendo o meno un’azione malevola.
- Scartare i falsi allarmi.
- Allertare le Forze dell’Ordine, l’Ambulanza, i Vigili del Fuoco a seconda dell’emergenza individuata.
- Inviare sul posto le Guardie Giurate territoriali.
- Attivare il fumogeno ZeroVision se si tratta di un’intrusione per mettere in fuga l’intruso in 45 secondi.
La Centrale Operativa dell’Istituto di Vigilanza Verisure è un luogo di massima sicurezza. È monitorata unicamente da Guardie Particolari Giurate in grado di gestire i segnali di allarme in meno di 60”.
QUALI PROBLEMI RISOLVE UN ALLARME COLLEGATO CON VIGILANZA PRIVATA?
Un sistema di allarme connesso a una Centrale Operativa risolve molte delle problematiche tipiche degli antifurti di vecchia generazione o comunque non monitorati.
Per capire quali sono i rischi e i problemi più comuni degli allarmi non monitorati, facciamo una breve descrizione delle 3 tipologie di antifurto alternative a quello connesso alla Vigilanza:
- l’impianto tradizionale di vecchia generazione collegato ad una sirena.
- l’allarme standard con combinatore telefonico.
- l’impianto connesso ad un App.
Limiti dell’allarme di vecchia generazione con sirena
Il funzionamento di un allarme di vecchia generazione collegato ad una sirena è molto semplice. Ad ogni effrazione rilevata, la centralina fa scattare immediatamente l’allarme sonoro. I punti di svantaggio però sono :
- rischio di falso allarme;
- nessun collegamento con numeri di soccorso, telefono o App per intervenire in modo repentino;
- nessuna possibilità di verifica in tempo reale di quanto sta accadendo.
Insomma, la sirena è ottima per allertare il vicinato e spaventare un po’ l’intruso. Ma poi, chi ci assicura, in nostra assenza, che il vicinato ha chiamato i soccorsi?
Inoltre, la chiamata alle Forze dell’Ordine in caso di allarme non verificato ci fa correre il rischio di sanzione per Procurato Falso Allarme.
Problemi dell’allarme standard con combinatore telefonico
’introduzione degli allarmi con combinatori telefonici ha permesso di superare l’ostacolo dell’intervento in tempo reale. Questo tipo di allarme infatti prevede il collegamento diretto con le Forze dell’Ordine o con altri contatti inseriti nel sistema. Quindi quando l’allarme rileva un’intrusione, parte automaticamente la chiamata ai numeri segnalati dalla centralina telefonica.
Tuttavia, resta il problema del falso allarme perché non è possibile verificare tramite video o audio quanto sta effettivamente accadendo all’interno della proprietà. Ci si troverà dunque a dover intervenire sempre e comunque, rischiando nuovamente il Procurato Falso Allarme.
Un piccolo passo in più: impianto connesso ad un’App
L’impianto connesso ad App risolve il problema della verifica degli scatti delegandola al proprietario dell’impianto e quindi anche dell’intervento, che è sempre nelle sue mani. Infatti, il proprietario può controllare la propria casa da remoto tramite l’App sullo smartphone collegata alle videocamere e all’allarme. Inoltre, se dovesse scattare l’allarme, ha la possibilità di ricevere notifiche sul telefono per verificare seduta stante l’evento e chiamare i soccorsi.
Tuttavia, è bene riflettere su due temi:
- una volta arrivata la notifica ed accertato il tentativo di effrazione, toccherà a noi allertare i soccorsi e recarci sul posto. Ma se la notifica dovesse arrivare in un momento in cui non abbiamo la possibilità di guardare il telefono? Chi chiamerà i soccorsi per noi? Nessuno.
- se ci troviamo in un luogo senza campo telefonico o il nostro smartphone è spento, la notifica di allarme non arriverà ma. Non riusciremo quindi ad intervenire nel momento in cui sta avvenendo qualcosa nella nostra abitazione o attività. Come faremo a renderci conto se qualcuno è entrato in casa? Semplice, non ce ne renderemo conto.
Come vengono risolti questi due limiti? Con l’allarme connesso ad un servizio di vigilanza.
I vantaggi dell’allarme connesso alla Vigilanza, la soluzione più innovativa
Disporre di un antifurto collegato a una Centrale Operativa con Guardie Giurate significa risolvere i problemi delle altre tipologie di allarmi appena viste :
- Eliminazione dei falsi allarmi: se l’allarme scatta, la Centrale Operativa verifica se effettivamente è in corso un’effrazione o meno.
- Intervento immediato sul posto: verificate le immagini, le Guardie Giurate vengono inviate sul posto immediatamente potendo così offrire un servizio efficiente e puntuale. Ancor meglio se il sistema è dotato di fumogeno attivabile dalla Centrale Operativa. Infatti, nell’attesa dell’arrivo sul posto dei soccorsi, la Centrale Operativa ha già attivato il fumogeno!
- Chiamata alle Forze dell’Ordine.
In conclusione, scegliere un impianto collegato ad una Centrale Operativa significa contare su un’assistenza H24 gestita da professionisti del settore a disposizione della tua sicurezza.
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