Cartello Area Videosorvegliata: il primo alleato della tua sicurezza 

Il Cartello di Area Videosorvegliata in aree private è obbligatorio? In questo articolo rispondiamo a questa domanda facendo degli esempi utili per proprietari di ville, appartamenti e uffici.

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cartello videosorveglianza area privata

Sapevi che un Cartello Area Videosorvegliata è un potente strumento dissuasivo contro i furti ed è obbligatorio per legge?

Se abiti in una villa o in un contesto condominiale, un sistema di videosorveglianza è consigliato per allontanare il rischio di furti e intrusioni da parte di eventuali malintenzionati. 

Ma quando il Cartello di Area Videosorvegliata è obbligatorio? Vediamo cosa prevede la legge per le diverse tipologie di contesto abitativo.

NORMATIVA SUL CARTELLO DI AREA VIDEOSORVEGLIATA

Che le ville siano bersaglio dei ladri è oggi noto. Così come sono particolarmente apprezzati condomini sprovvisti di portierato o sorveglianza privata. 

In entrambi i casi, dunque, per garantire la sicurezza della propria abitazione è fondamentale  fornirsi di un sistema di allarme adeguato, che includa magari anche la videosorveglianza. 

Per installare telecamere di videosorveglianza però è necessario rispettare alcune regole normative che riguardano anche il Cartello di Area Videosorvegliata per aree private. 

La normativa sul Cartello di Area Videosorvegliata deriva dalla legge sulla privacy e il Regolamento Europeo 679/2016 sulla Protezione dei Dati Personali, cioè il GDPR.  Il nome corretto è “Cartello di Avviso Area Videosorvegliata” o “informativa breve ai sensi dell’art. 13 del GDPR”.

Secondo la normativa, il Cartello di Area Sorvegliata deve riportare alcune informazioni fondamentali. Bisogna specificare il nome del titolare del trattamento dei dati, la finalità della videosorveglianza, come vengono trattate le immagini cioè se trasmesse ad un Istituto terzo e/o registrate, e un riferimento all’informativa sui diritti dell’interessato.

VIDEOSORVEGLIANZA PER VILLE E CONDOMINI: DIFFERENZE TRA AREE PRIVATE E SPAZI COMUNI

Prima di entrare nel dettaglio della normativa sul Cartello di videosorveglianza, è bene sottolineare la differenza tra spazio privato e spazio comune. 

Un’area privata è tutto ciò che si trova all’interno della proprietà. Rientrano in questa fattispecie quindi gli interni di un’abitazione, ma anche eventuali spazi esterni come terrazzi e giardini privati. 

Le aree pubbliche invece sono tutte quelle zone dove c’è libero accesso alle persone, come strade, piazze, parchi, stazioni, edifici pubblici quali biblioteche o municipi. 

Queste due tipologie di aree, se videosorvegliate, vanno trattate in modo diverso secondo la normativa sul trattamento dei dati personali attraverso dispositivi video

La linea di principio da rispettare è la garanzia di protezione della sfera privata delle persone che possono in qualche modo “finire” sotto l’occhio delle nostre telecamere. 

Vediamo nello specifico come è possibile dotarsi di un impianto di videosorveglianza senza incappare in sanzioni amministrative.

CARTELLO DI AREA VIDEOSORVEGLIATA PER VILLE: REGOLE DA SEGUIRE

Per chi vive in una villa e desidera tutelare la proprietà da possibili effrazioni, è possibile installare sistemi di allarme dotati di telecamere senza richiedere permessi particolari. 

La normativa infatti prevede che un privato possa installare telecamere di sicurezza senza l’obbligo di autorizzazione da parte del Garante per la protezione dei dati personali. 

Quando si installa un sistema di videosorveglianza è però necessario posizionare un apposito Cartello di Avviso Area Videosorvegliata per informare le persone della presenza delle telecamere. In questo modo, si garantisce il diritto alle persone di scegliere se procedere ad entrare nell’area videosorvegliata ed essere riprese dalle telecamere o meno. Ovvero, il diritto alla privacy.

Quindi, per il rispetto della normativa sul trattamento dei dati personali attraverso dispositivi video, i proprietari di un sistema di videosorveglianza hanno sempre l’obbligo di informare (ex art. 13 del GDPR) chiunque stia per accedere nell’area della zona videosorvegliata.

Ad esempio, è possibile installare una telecamera nel proprio giardino e segnalarne la presenza con un Cartello di Area Videosorvegliata posto all’ingresso esterno della villa. 

A questo punto, c’è una seconda regola da rispettare: la telecamera non deve riprendere aree comuni, esterne alla propria casa come il cortile, le scale condominiali o la strada di fronte. Nel caso non sia possibile rispettare questa norma, la telecamera deve essere posizionata in modo tale che la visuale sia “ad altezza scarpe”, cioè non deve riprendere i volti delle persone.

Se le linee guida appena descritte non vengono rispettate, si può incorrere in sanzioni amministrative cioè multe dai 6.000€ ai 36.000€. 

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CARTELLO DI AREA VIDEOSORVEGLIATA PER CONDOMINI: NORMATIVE

La videosorveglianza all’interno di un condominio è permessa al fine di garantire la sicurezza delle persone e la tutela dei beni, anche qui nel rispetto di alcune regole ben precise. 

All’interno di un condominio la videosorveglianza può essere trattata in una duplice modalità: 

  • videosorveglianza per le aree private;
  • videosorveglianza per le aree comuni.

Videosorveglianza per aree private: regole e Cartello

In questo caso, sono i condomini e quindi i proprietari degli appartamenti uffici che installano un proprio sistema di videosorveglianza privato per proteggere la propria casa. In questa fattispecie vigono tutte le regole viste poco fa: 

  • obbligo di esporre il Cartello di Area Videosorvegliata;
  • nessun obbligo di richiedere permessi al Garante della Privacy 
  • non riprendere le aree comuni con le telecamere private.

Videosorveglianza per condomini: norme e Cartello da esporre

Nel caso di sistemi di videosorveglianza per condomini, l’installazione può avvenire solo previa assemblea condominiale e consenso della maggioranza dei condomini. 

Prendiamo ad esempio un residence dotato di parco pubblico, autorimessa, lavanderia o palestra. È possibile che un amministratore di condominio ritenga necessario proteggere tali aree da eventuali azioni vandaliche o da furti tramite l’installazione di telecamere di videosorveglianza. 

In questo caso, le regole da rispettare sono quelle riportate dal provvedimento generale del Garante per la Protezione dei Dati Personali in tema di videosorveglianza:

  • obbligo di affissione del Cartello di Area videosorvegliata; 
  • obbligo di conservare le registrazioni per un tempo limitato, necessario unicamente alle finalità per cui sono state acquisite. Spetta al titolare dell’impianto individuare i tempi di conservazione delle immagini, tenendo conto del contesto e delle finalità del trattamento. In via generale, gli scopi legittimi della videosorveglianza sono la sicurezza e la protezione del patrimonio. Solitamente è possibile individuare eventuali danni entro uno o due giorni ma nel caso dei condomini, il Garante dispone che è congruo ipotizzare una durata di conservazione delle immagini di 7 giorni 
  • obbligo di non riprendere luoghi non rilevanti (strade, altri condomini etc); 
  • obbligo di protezione dei dati raccolti con idonee misure di sicurezza; a tali informazioni possono accedere solo titolari, responsabili o incaricati del trattamento dei dati.

CARTELLI DISSUASORI: ALTERNATIVA AI CARTELLI DI AREA SORVEGLIATA?

Diversi dai Cartelli di Area Videosorveglianza sono i Cartelli Dissuasori. I Cartelli Dissuasori sono tipici dei sistemi di allarme, fortemente consigliati perché fungono da potente deterrente contro i malintenzionati. 

I Cartelli Dissuasori vengono utilizzati nei casi specifici di allarmi collegati agli Istituti di Vigilanza, come ad esempio accade per i Sistemi di Allarme Verisure. Questi ultimi sono direttamente collegati ad una Centrale Operativa che verifica immagini e audio in soli 60 secondi*, inviando sul posto le Guardie Giurate Territoriali e i Servizi di Vigilanza solo in caso di effrazione in corso. 

Il Cartello Dissuasore in questo caso ha una duplice funzione: 

  • far desistere il malintenzionato dall’azione furtiva: a nessun ladro piace essere ripreso da una Centrale Operativa. 
  • indica le generalità dell’Istituto di Vigilanza, le modalità in cui vengono svolte le attività di vigilanza e di intervento oltre alle caratteristiche dell’allarme stesso.

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** 60 secondi è il tempo medio di verifica entro cui nella nostra Centrale Operativa si riceve un segnale di massima priorità come SOS, furto, rapina o segnale di intrusione.

*** Verisure pubblica sul proprio sito web le recensioni generate dalla piattaforma Trustpilot. Trustpilot chiede di includere, ove possibile, il numero di riferimento del cliente, al fine di generare recensioni da parte di clienti reali.