Normativa sulla videosorveglianza privata: cosa c’è da sapere?

Hai bisogno di un allarme? Calcola ora il tuo preventivo gratuitoL’utilizzo di sistemi di videosorveglianza…

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L’utilizzo di sistemi di videosorveglianza tra i privati cittadini è in forte crescita. 

Questo perché la sicurezza della propria abitazione o della propria attività commerciale è senza dubbio di primaria importanza per chiunque al giorno d’oggi e la videosorveglianza rappresenta uno dei modi più efficaci per proteggere case e attività da intrusioni o atti vandalici.

Tuttavia, utilizzare videocamere di sicurezza implica il rispetto di alcune normative in vigore.

Esistono leggi ben precise, infatti, che regolano l’utilizzo di questi dispositivi al fine di garantire un equilibrio tra sicurezza e tutela della privacy.

In questo articolo esamineremo tutte le normative sulla videosorveglianza privata da seguire per installare un sistema in conformità con le leggi italiane ed europee.

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Panoramica della normativa sulla videosorveglianza privata

Quando di parla di regole che disciplinano l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza ci riferiamo principalmente a due fonti:

  • Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), in vigore dal maggio 2018;
  • Il Codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs. 196/2003, aggiornato dal D.lgs. 101/2018).

Il principio fondamentale introdotto dal GDPR, fondamentale per l’uso della videosorveglianza, stabilisce che ogni immagine registrata dalle telecamere è considerata un dato personale.

Questo implica che il trattamento di questa tipologia di dati deve rispettare determinati criteri di trasparenza e di sicurezza.

In ambito privato questo si traduce con il rispetto della privacy dei vicini o dei passanti.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato quindi delle linee guida che chiariscono come rispettare queste normative.

Requisiti legali per l’installazione

Come abbiamo già detto, l’installazione di telecamere di videosorveglianza privata comporta il rispetto di alcuni requisiti legali fondamentali. 

Una cosa importante da ricordare infatti è che, per quanto riguarda la videosorveglianza privata e domestica, non è necessario richiedere alcuna autorizzazione specifica, ma è molto importante che le telecamere siano posizionate esclusivamente sulla propria proprietà.

È vietato infatti orientare le videocamere su spazi pubblici come strade o marciapiedi o su proprietà di terzi, come giardini, cortili o ingressi.

Se si dovesse verificare la necessità di riprendere in parte aree pubbliche o di proprietà di terzi, allora è necessario disporre di un’autorizzazione.

Ad esempio, nel caso dei condomini, è necessario ottenere il consenso degli altri condomini per installare dispositivi nelle aree comuni.

Inoltre, il sistema di videosorveglianza deve essere utilizzato esclusivamente per la protezione della proprietà e non per il monitoraggio continuo di persone come vicini o dipendenti domestici

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Obblighi di informativa e cartellonistica

Uno degli aspetti fondamentali che si può evincere dalla normativa per i sistemi di videosorveglianza privata è l’obbligo di trasparenza verso chiunque possa essere ripreso dalle telecamere. 

Per questo motivo è obbligatorio installare cartelli che informino della presenza di telecamere di sorveglianza. 

Questi cartelli dovranno essere visibili e leggibili da qualsiasi persona prima di entrare nell’area videosorvegliata.

Questi cartelli inoltre devono riportare tutte le informazioni di base come il titolare del trattamento dei dati e le finalità del monitoraggio.

È anche necessario fornire un’informativa completa sul trattamento dei dati personali se le immagini registrate sono in grado di identificare individui (sempre nel caso di un condominio).

Conservazione e gestione delle Immagini

Ogni sistema di videosorveglianza registra immagini in movimento che potenzialmente possono presentare dati personali di terzi. 

Per garantire la sicurezza di questi dati e la conformità alle normative è necessario tener conto di alcuni punti chiave:

  1. Durata della Conservazione
  • Ogni immagine deve essere conservata solo per il tempo strettamente necessario a raggiungere la finalità dichiarata (ad esempio, la sicurezza della proprietà).
  • Solitamente il periodo di conservazione non deve superare le 24-72 ore.
  1. Accesso ai Dati
  • Solamente il proprietario del sistema di videosorveglianza o le persone specificamente autorizzate possono accedere alle registrazioni.
  • È obbligatorio impostare delle password per impedire accessi non autorizzati.
  1. Sicurezza dei Dati
  • I sistemi di videosorveglianza devono essere configurati per evitare violazioni dei dati personali, come furti o accessi abusivi.
  • È consigliabile utilizzare software aggiornati e, se possibile, collegare le telecamere a una rete protetta.

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Conseguenze dell’inosservanza

Il mancato rispetto della normativa sulla videosorveglianza può comportare gravi conseguenze, sia in termini economici che legali. 

Se si installano telecamere che riprendono aree pubbliche senza autorizzazione, se non si informa in maniera adeguata della presenza di videocamere di sicurezza attraverso l’apposita cartellonistica o se si conservano le registrazioni delle immagini per un periodo di tempo più lungo di quello consentito, si può incappare in sanzioni anche gravi.

Il GDPR infatti prevede multe che possono toccare i 20 milioni di euro o il 4% del fatturato annuo a seconda della violazione.

Una situazione tipica è rappresentata dall’installazione di telecamere che, oltre ad inquadrare la propria area, inquadrano anche parte del giardino del proprio vicino senza il suo consenso. Questa persona ha il diritto di segnalare l’episodio al Garante per la privacy.

Per evitare sanzioni e agire nel rispetto di tutti è possibile richiedere il consenso scritto del vicino, cercare di orientare le telecamere evitando che riprendano in alcun modo la porzione di proprietà del proprio vicino e utilizzare ugualmente dei cartelli informativi anche se si tratta di un’area privata.

Un’altra situazione tipica è rappresentata dalla mancata protezione dei dati.

La soluzione, in questo caso, è quella di impostare una password crittografata e registrare gli accessi al sistema come parte della gestione della sicurezza dei dati.

Conclusione

Se si ha piena conoscenza delle normative sulla privacy e si rispettano i requisiti di trasparenza e di protezione dei dati, non si correrà alcun rischio e sarà possibile sfruttare tutte le potenzialità di uno strumento così prezioso come la videosorveglianza privata.

Adottare le giuste pratiche non solo aiuta a evitare sanzioni, ma rafforza anche la fiducia delle persone nei confronti dei sistemi di sicurezza.

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