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Furti in Italia: trend 2019
Data
La classifica dei trend in crescita dei furti in casa nel 2019

Quali sono le tendenze in crescita se si parla di furti e rapine nel nostro Paese? Per rispondere a questa domanda Verisure, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Internazionale Kantar TNS, ha condotto una ricerca sulle caratteristiche dei furti in italia nel 2019. I dati raccolti si basano su più di 500 interviste e, dall’analisi, si può dedurre la classifica dei trend in crescita:
•Sono cresciuti di 16 pp gli attacchi alle abitazioni di uno stesso quartiere. Il 66% di chi ha subito un furto in casa negli ultimi tre anni afferma, infatti, di non essere un caso isolato nel proprio vicinato. 
•Crescono di ben 11 pp i furti ad opera delle bande organizzate. I dati sono chiari: le rapine passano dal 55% tra coloro che hanno subito un furto oltre 3 anni fa al 66% tra chi ha subito un furto negli ultimi 3 anni. Inoltre, la maggior parte delle vittime asserisce che i malviventi abbiano osservato la propria abitazione e le proprie abitudini prima di agire: questo dimostra l’organizzazione meticolosa dell’intrusione. 
•Aumenta anche l’interesse dei ladri verso pendrive o hard disk: cresce infatti di 8 pp. Secondo i dati raccolti da Verisure, infatti, il 17% delle vittime di furti avvenuti negli ultimi tre anni afferma di esser stato derubato di chiavette USB, schede SD o altro materiale contenente documenti personali. Una crescita importante, soprattutto se confrontata con il dato riferito ai furti avvenuti più di tre anni fa: il 9%. In questo specifico caso, oltre alla rabbia per il valore economico degli oggetti rubati, il 75% delle vittime lamenta il dispiacere per il valore affettivo ed emotivo di ciò che hanno perso.
•In crescita anche il furto di denaro: il 56% degli italiani afferma di averlo subito negli ultimi tre anni (rispetto ad un 52% di chi è stato derubato più di 3 anni fa). 

Conseguenze psicologiche dei furti
Per avere un quadro completo, è importante sapere che 8 vittime su 10 sono state derubate di gioielli e orologi mentre 4 su 10 di dispositivi tecnologici. Il valore medio degli oggetti rubati, secondo quanto dichiarano le vittime, è di 7.180 euro. Ma non è solo una questione economica: gli effetti psicologici, come il dolore, la rabbia o la paura che l’evento possa riaccadere, spesso accompagnano le vittime per diverso tempo. Infatti, 7 vittime su 10 dichiarano di aver sofferto, nella prima settimana dopo il furto, di sintomi riconducibili al Disturbo Post-Traumatico da Stress: evitamento del ricordo e rifiuto della sua metabolizzazione fino addirittura al tentativo di cancellarne la memoria; pensieri intrusivi e flashback improvvisi dell’accaduto accompagnati da forti emozioni dolorose che portano la vittima a rivivere continuamente l’evento; ipersensibilità e ipervigilanza ad ogni minimo stimolo.
Questa situazione può rivelarsi molto difficile da superare, anche a notevole distanza dal furto. 3 vittime su 10 dichiarano, infatti, di sentirsi ancora in un eccessivo stato di ipervigilanza e preoccupazione che l’evento possa riaccadere. 2 su 10 continuano a non sentirsi sicure in casa propria. I dati raccolti rivelano addirittura che a 12 mesi di distanza dall’evento, 6 su 10 controllano ancora di aver chiuso correttamente porte e finestre e sono diventate diffidenti nei confronti dei propri vicini. 

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